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APPELLO:

“NON UNO DI MENO”


LA SCUOLA E’ APERTA A TUTTI
(ART.34 DELLA Costituzione italiana)

Promotori:

osservatorio antirazzista Pigneto/Prenestino, associazione progetto diritti, asinitas onlus.

L’attuale legge sulla cittadinanza in vigore in Italia oltre ad essere tra le più restrittive d’Europa rivela il
suo aspetto discriminatorio in particolar modo riguardo ai bambini di origine straniera nati sul territorio
nazionale. Dopo essere nati e cresciuti qui, devono aspettare il compimento del diciottesimo anno di età
e compiere estenuanti trafile burocratiche, con infiniti tempi di attesa, per il riconoscimento legale di
un loro naturale diritto, quello di vivere, crescere e immaginare il loro futuro nel luogo in cui sono nati.

Una recente disposizione del Ministro dell’Istruzione (Università e Ricerca) M.S. Gelmini prevede un
tetto percentuale del 30% per gli alunni di origine straniera all’interno delle classi di nuova formazione,
di qualsiasi ordine e grado, dalla scuola d’infanzia alla scuola superiore, senza specificare se il
provvedimento debba riguardare i bambini nati in Italia al pari di quelli arrivati con la propria famiglia da
poco tempo, senza specificare l’attenzione alla comprensione ed espressione linguistica di ognuno,
senza valorizzare in alcun modo l’iter svolto fin qui dalle scuole: nella formazione delle docenti
all’insegnamento dell’italiano come seconda lingua, nella strutturazione di percorsi didattici appropriati,
nel mettere in campo progetti di accoglienza efficaci per gli alunni e le loro famiglie.

Intorno al tema dell’accoglienza e integrazione degli stranieri c’è un fermento di iniziative e percorsi di
successo nelle scuole di tutta Italia, che dovrebbe essere un modello anche in altri ambiti della società.
Una cosa sola la scuola italiana ha sempre saputo fare, e ci viene riconosciuta da tutta Europa come un’
eccellenza soprattutto della nostra scuola elementare, integrare le differenz e. Dopo aver
alfabetizzato migliaia e migliaia di analfabeti, dopo aver integrato qualsiasi diversa abilità all’interno
della scuola, qualsiasi handicap, le insegnanti e gli insegnanti Italiani stavano già rispondendo con
successo alla modificazione sociale portata dai recenti flussi migratori, con la fatica tipica di chi sa di
essere immesso in una dimensione nuova e dunque sperimentale.

La scuola italiana sa affrontare le trasformazioni della società e la sua storia lo dimostra. Servono
risorse per consentirgli di affrontare le complessità sociali e crescere in qualità, non classi modello
costruite a tavolino, specchio di società modello che non esistono. Vogliamo educarci insieme ai
bambini e ai ragazzi a vivere con presenza e capacità il mondo che ci circonda. Cosa dovremmo fare
con i bambini che risiedono nei quartieri ad alta incidenza di cittadini stranieri, tappargli gli occhi e le
orecchie ogni tre persone di pelle scura che incontrano? Noi crediamo che proprio loro saranno i più
preparati ad affrontare il mondo di domani.

Le scuole immerse in quartieri ad alta concentrazione migratoria dovrebbero essere sostenute come
scuole pioniere, apripista di sperimentazione pedagogica e dovrebbe essere loro riconosciuto, e sostenuto
dalle istituzioni, l’enorme lavoro di mediazione sociale che svolgono sui territori.

Appello: “Non uno di meno” /La scuola è aperta a tutti (art. 34 della costituzione Italiana)

Novembre 2010
Con la scuola dell’autonomia le famiglie hanno il diritto di iscrivere i figli dove ritengono opportuno,
creare degli sbarramenti in base al colore della pelle o al suono del cognome è discriminatorio, razzista e
anti-costituzionale.

Non riconoscendo ai bambini nati qui la cittadinanza italiana, limitandone l’accesso nelle nostre scuole
ci stiamo macchiando dell’odiosa responsabilità di creare una discriminazione alla nascita nei futuri adulti
della nostra società e instilliamo in tutti i bambini, italiani e non, un razzismo sottile con il quale non è
auspicabile che crescano.

Chiediamo:

• LA CITTADINANZA ITALIANA PER I FIGLI DEGLI STRANIERI NATI IN ITALIA

• ABOLIZIONE DEL TETTO PERCENTUALE PER GLI ALUNNI DI ORIGINE STRANIERA


ALL’INTERNO DELLE CLASSI

• SOSTEGNO ALLE SCUOLE DI “FRONTIERA”, PER L’IMPEGNO NELLA


SPERIMENTAZIONE DIDATTICO/PEDAGOGICA E PER L’IMPORTANTE RUOLO DI
MEDIAZIONE SOCIALE CHE SVOLGONO

Aderiscono:

FLC CGIL Roma e Lazio,

associazione Flora Afroitaliani,

associazione Cemea del mezzogiorno

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Appello: “Non uno di meno” /La scuola è aperta a tutti (art. 34 della costituzione Italiana)

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Novembre 2010

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